giovedì 27 giugno 2013

Che prospettive per il futuro?

Ho un lavoro che, fortunatamente, ancora non è colpito in maniera eccessiva dalla crisi economica che sta strangolando l'Italia e l'Europa ma davvero non so quanto potrà durare e, soprattutto, che prospettive ci saranno per le mie figlie che fin troppo presto si troveranno a doversi confrontare con il mondo del lavoro.

A leggere le notizie dai giornali e da internet c'è davvero da essere pessimisti per il futuro: una crisi così lunga e duratura non si era vista nemmeno nel famoso '29...


Fonte: SoldiOnLine
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E, soprattutto, non vedo nemmeno all'orizzonte qualcuno che possa dare una sterzata decisa a queste disastrose politiche economiche che ci stanno portando alla rovina completa.

Lo so, oggi mi sono svegliato pessimista...
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8 commenti:

  1. Secondo me non si può fare nessun paragone tra i due fenomeni.

    Il mondo del 1929 era limitato alle "potenze industriali" di allora, USA e Europa.

    Il mondo del 2007 invece vede il declino delle "potenze industriali" di allora che diventano solo mercati per il consumo in favore dell'emergere di nuovi produttori in tutti gli altri continenti.

    La diminuzione di opportunità per tua figlia corrispondono alla immagine speculare dell'aumento di opportunità della figlia di Xian Ming o di Fernando DaSilva.

    Quindi nel grafico di cui sopra bisognerebbe integrare nelle linee dell'andamento del PIL anche quello dei "paesi emergenti".

    Faccio altresi presente che la crisi del '29 è venuta in corrispondenza della implosione dello "eurocentrismo" degli inizi del '900, collasso ideologico, politico e culturale, collasso di imperi coloniali, ascesa e caduta di dittature più o meno drammatiche, eccetera.

    La crisi del 2007 viene in corrispondenza di un vuoto in Europa che, in omaggio alla legge secondo cui Natura aborrisce il vuoto, viene riempito da idee, merci e persone che vengono dal resto del mondo. E questo innesca una reazione a catena che crea sempre maggiore vuoto e sempre maggiore "aspirazione" di idee, merci e persone da fuori a dentro l'Europa. Ci sono già Paesi come la Norvegia dove i non-autoctoni sono oltre metà della popolazione. Io sono vestito da capo a piedi con oggetti che sono importati.

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  2. Voglio dire che anche il concetto di "prospettiva" è relativo. Nel 1929 la "prospettiva" era una Nazione che si impone sulle altre, che importa materie prime a basso prezzo, costruisce fabbriche per creare manufatti e poi esportarli a prezzi relativamente elevati. Nel 2007 la prospettiva è una Nazione dove non si deve più produrre niente, che è marginale rispetto alla geopolitica, che esiste solo come ingranaggio non indispensabile in un meccanismo di integrazione, che pensa di potere vivacchiare con la rendita di "cultura" che nello stesso tempo rinnega in quanto retaggio del passato di cui sopra.

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  3. chi c'ha mamma non trema, questo mi dissi una quindicina di annni orsono è sì perchè la crisi non è mica un'invenzione attuale, molta gente ed io tra questi stanno con lo stesso reddito di quindici anni orsono, magari sarà aumentato di un 20 - 30 %, quando invece grazie all'invenzione dell'euro le caste forti se lo sono raddoppiato se non triplicato.
    Comunque io quindici anni orsono una mamma ce l'avevo e quindi non tremavo, però da quei primi sintomi cambiai abitudni, risparmio al massimo, al centesimo sulle spese superflue, proprio per i figli

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  4. Se penso che questa crisi economica durerà probabilmente ancora qualche anno, mi viene davvero una depressione cosmica. Il problema è che in queste condizioni, sebbene sia doveroso farlo, è più che difficile immaginare di poter costruire qualche tipo di futuro. E se manca la fiducia/speranza, non so che cosa possiamo produrre.

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  5. quello schemino è il mio incubo delle notti

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  6. L'unica prospettiva in italia per le nostre figlie è di sposarsi uno ricco...

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    1. Triste prospettiva se diventa una necessità... si chiama prostituzione legale, e non è un bell'augurio da fare alle nostre figlie quello di prostituirsi!

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    2. Già... Per le mie figlie voglio un futuro di indipendenza e di soddisfazioni. Se poi si sposeranno e il marito sarà anche ricco meglio per loro.

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