martedì 9 settembre 2014
Una cometa come non l'avete mai vista
Non so a voi ma a me emoziona tantissimo vedere in questo modo la superficie di una cometa fotografata da una distanza di soli 62 km.
Una cometa che dista attualmente dalla terra circa 500 milioni di km e che da qui, anche con i più potenti telescopi, la vediamo solo come un punto abbastanza sfocato nell'immensità dello spazio.
Siamo riusciti a lanciare dalla terra una sonda che ha impiegato 10 anni e numerose orbite di accelerazione per raggiungere un piccolissimo "sasso" di circa 4 km di diametro che si muove nello spazio ad una distanza di centinaia di milioni di km di distanza. Una precisione di calcolo che ha dell'incredibile.
E parecchi pezzi di questa sonda (tra cui i pannelli solari, strumenti di bordo e una minitrivella per le analisi del suolo) sono di produzione italiana: un ulteriore piccolo motivo di orgoglio fra tante cose che vanno male nel nostro Paese...
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La precisione d'accordo ma guarda che la sonda non segue una traiettoria puramente balistica, ha dei motori che consentono di correggere la rotta sulla base delle rilevazioni astronomiche, di quando in quando. I computer odierni sono molto potenti, anche se quelli imbarcati sulle sono sono modesti rispetto a quelli che usiamo noi per la necessità di semplificare i circuiti e ridurre la possibilità di guasti, specie sotto bombardamento di radiazioni. Data questa potenza di calcolo imbarcata le sonde attuali sono in grado di compiere manovre complesse in maniera automatica quindi la navigazione, posto che non sopravvengano avarie, è abbastanza garantita.
RispondiEliminaE' una delle ragioni per cui si pensa sempre meno ad inviare piloti umani, sarebbero solo peso morto.
Certamente la sonda ha sistemi di correzione della rotta ma sono comunque correzioni piccolissime e la maggior parte della complessissima traiettoria con varie orbite per utilizzare l'effetto fionda è stata pianificata prima della partenza (compresa la traiettoria della cometa visto che il bisognava stabilire un punto di rendez-vous con 10 anni di anticipo)
EliminaInvece no. Innanzitutto la sonda doveva incontrare un'altra cometa, poi un problema al razzo vettore Ariane ha ritardato il lancio e quindi hanno ripensato tutto per la cometa attuale. Durante le fasi di accelerazione e decelerazione sono state compiute parecchie correzioni per varie ragioni. E per inciso, i motori hanno una perdita che potrebbe o non potrebbe permettere il completamento della missione, a seconda se basterà la scorta di reagenti.
EliminaSe guardi su Wikipedia c'è tutta la storia.
In linea generale non esistono missioni dove la traiettoria è precalcolata con precisione sufficiente a non richiedere correzioni. Quando si guasta un pezzo della sonda che impedisce il rilevamento della posizione o l'uso dei razzi, di solito la sonda va persa.
La variante che ci può essere consiste nella maggiore o minore autonomia della sonda. Per esempio i rover marziani devono essere in grado di compiere certe manovre senza aspettare il segnale da terra, dato che ci mette 30 minuti ad andare e 30 a tornare. Quindi se gli viene detto di andare da A a B e in mezzo c'è un ostacolo imprevisto, il rover deve come minimo fermarsi e richiedere ulteriori istruzioni, oppure avere una routine che gli permette di girare attorno all'ostacolo.
Nel caso nostro, per esempio alla sonda viene detto di accedere i motori X e Y per tot secondi, un motore si guasta o spinge meno del previsto, chiaro che la sonda deve compensare automaticamente perché ora che manda un allarme a terra e gli torna la risposta, passano mezze giornate.
EliminaIl punto di incontro era predefinito con una approssimazione al lancio di più o meno 100km se ricordo bene.
EliminaNon ho detto che non ci sono correzioni solo che le correzioni rispetto alle distanze enormi, ai tempi lunghissimi ed al fatto che tutti gli elementi si spostano in un piano tridimensionale, sono infinitesimali.Tu stesso parli di una approssimazione di +/- 100 km su un target a 500 MILIONI di km di distanza, target che 10 anni fa si trovava tutto da un'altra parte. Insomma mi sembra pretestuoso minimizzare le difficoltà di calcolare le traiettorie dicendo che comunque possono venir corrette nel corso del viaggio quando le correzioni possibili riguardano solo errori infinitesimali
EliminaInvece io la vedo in maniera diametralmente opposta. Se la sonda non fosse capace di determinare la propria posizione rispetto alle stelle fisse, al sole, alla terra e alla destinazione, se non fosse in grado di eseguire l'accensione e spegnimento dei motori per ottenere la spinta necessaria alla correzione di rotta, sarebbe IMPOSSIBILE raggiungere non solo l'incontro con la cometa ma anche il molto più semplice rifornimento della Stazione Internazionale.
EliminaNon conta nulla se hai fatto 10 o 100 o 1000 volte una certa distanza, per mancare il bersaglio bastano pochi metri al secondo on più o in meno in un punto qualsiasi del percorso.
Le traiettorie erano difficili da calcolare quando lo facevano a matita, col block notes e il regolo come nel film Apollo 13. Adesso è tutto computerizzato e ci riuscirei anche io. Infatti avevo un programma per PC che più o meno faceva queste operazioni con i pianeti del Sitema Solare.
La precisione con cui determini la posizione di un certo oggetto il giorno X alla ora Y dipende dalla precisione delle osservazioni che a sua volta dipende dalla quantità di osservazioni. In sostanza se tu punti un po' di telescopi sull'oggetto e lo tieni sotto osservazioni per un tempo sufficientemente lungo, anni o decenni, alla fine puoi predire, tramite il programma di computer di cui sopra, esattamente dove si troverà da qui a un futuro imprecisato.
EliminaLa distanza nel futuro dipende da quanti parametri esterni consideri nel programma, come ad esempio l'influsso gravitazionale degli altri corpi celesti, quanti, quanto lontano, tra quanti anni.
In breve, non è difficile, è una questione quantitativa. Più dati accumuli, più precisa sarà la previsione.
Funziona uguale con la metereologia, per inciso, che a sua volta dipende da modelli matematici.
Questi esempi di grandezza dell'umanità mi fanno sentire orgogliosa ma anche piccola piccola.
RispondiEliminaVero... Anche perchè sono sforzi enormi per muoversi appena nel nostro sistema solare quando la stella più vicina si trova a 4 anni luce da noi.
EliminaNon si tratta di sforzi enormi ma del fatto che con la fisica attuale è impossibile.
EliminaInfatti prima cosa quando una sonda cerca di accelerare ad alte velocità la spinta va ad incrementare la massa per cui ogni ulteriore accelerazione richiede un incremento via via crescente della spinta fino ad arrivare a spinta quasi infinita per ottenere incremento quasi zero.
Seconda cosa il tempo locale ad alta velocità rallenta ma quello sulla terra no, per cui quando la sonda dovesse tornare, per la sonda sarebbero passati tipo 5 anni per un viaggio verso la stella più vicina ma sulla terra sarebbero passati milioni di anni, il che rende inutile l'idea del viaggio, posto che none sistesse il limite della spinta di cui sopra.
Non è un caso che fino dagli anni '40 gli scrittori di fantascienza hanno cominciato ad aggirare questi problemi con il trucco di fare uscire la sonda dallo "spazio normale" per farla muovere in un "iperspazio" ed emergere quasi subito nello "spazio normale" nei pressi della destinazione. La logica sarebbe che nello "iperspazio" non valgono le limitazioni di cui sopra". Ovvio che si pone il problema di come fare ad uscire dallo "spazio normale" per entrare nello "iperspazio" ma siccome quest'ultimo è una invezione di fantasia, basta accennare ad un ipotetico dispositivo che ha questa capacità e postulare che questo dispositivo richieda una quantità di energia praticamente ottenibile.
Guarda che sforzi enormi era riferito ai movimenti all'interno del nostro sistema solare. Rileggiti la mia affermazione: è già tanto quello che facciamo quando si parla di 500 milioni di km, se poi lo paragoniamo con i 39 milioni di milioni di km di Proxima Centauri è ovvio che non c'è storia.
EliminaUn minimo di fisica lo conosco anch'io anche se mi piace la fantascienza.