Tra oggi e domani in Italia si festeggiano i 30 anni dal primo collegamento tra un computer italiano e la rete Arpanet negli USA.
Abituati a navigare ovunque con computer, tablet e cellulari, non sembra nemmeno vero che solo 30 anni fa tutto questo non esisteva.
Una tecnologia che si è sviluppata ad una velocità impressionante: perché se è vero che solo nel 1986 ci fu il primo collegamento internet in Italia, è anche vero che solo 11 anni dopo avevo già il mio primo modem a 33kb installato in casa.
Trenta anni che hanno davvero rivoluzionato il mondo come non mai... Enormi quantità di informazioni disponibili ovunque a chiunque. Certo ci sono i pro e pure tanti contro ma saper usare internet sempre meglio è una sfida avvincente per tutti noi.
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Invece non è cosi. Ai primordi di Internet esistevano da vent'anni le BBS, le quali avevano grossomodo le stesse funzioni che oggi associamo ad Internet, solo era tutto più lento e macchinoso per via dei limiti dell'hardware allora in uso.
RispondiEliminaE' curioso che ogni generazione riscopre le stesse cose come se il mondo fosse cominciato ieri.
Il concetto di "usare MEGLIO Internet" è interessante. Secondo me, essendo Internet una serie di protocolli per collegare gli aggeggi tra di loro, non si tratta nemmeno di "usare Internet" ma di quali aggeggi vogliamo adoperare all'interno di una rete qualsiasi (nessuno si interessa ai tecnicismi specifici di una rete o l'altra), per fare quali cose. Un furbofono per quanto mi consta ha solo alcune funzioni utili (telefono, navigatore, fotocamera), di cui nessuna richiede una connessione Internet. Scambiare messaggi via "uozap" oscilla tra il passatempo e il comportamento psicotico, a seconda del momento e del luogo ma in tutti i casi difficilmente lo qualificherei come un "miglioramento" considerato che è una di quelle funzioni che risalgono a 50 anni fa. In compenso il furbofono ha alcune limitazioni specifiche, conseguenza delle dimensioni, del formato, della interfaccia. Queste limitazioni escludono che si possa usare per tutta una serie di attività, o più precisamente che si possa utilizzare in maniera pratica (in teoria è un computer come un altro, volendo si potrebbe estendere con delle periferiche). La limitazione evidente è che, a parte le fotografie ed entro certi limiti i video, escludendo l'editing, il furbofono non è adatto a produrre e pubblicare contenuti, è più pensato come "terminale" con cui accedere a servizi che porgono i contenuti. Qui veniamo al concetto di "usare meglio". Dove "meglio" dipende dalle ambizioni ed interessi di ognuno. Un conto è guardare un video porno un altro è scrivere un libro (esempi a capocchia).
Smartphone a fine corsa? No, oltre il touch c'è l'intelligenza artificiale
RispondiEliminaTraduco l'articolo: l'industria troverà il modo di rendere ancora più stupidi gli attuali aggeggi elettronici, riducendo al minimo l'input richiesto all'utente. E di conseguenza anche le capacità di produrre, inventare, fare. Tanta più "intelligenza" possiede la macchina, tanta meno intelligenza è richiesta a chi la usa. Dove per "usare" (vedi sopra) qui si intende "fruire", un po' come il cavo collegato al cranio nella serie Matrix.
ben altre saranno le sfide per i nostri figli
RispondiEliminae speriamo che i nostri caporioni non debbano ricorrere all'isis per il controllo demografico e la regolazione definitiva del flusso migratorio
davvero 30 anni... come dimenticare quando ci mettevamo qualche giorno a caricare un sito, quando guardavamo questo oggetto del mistero... oppure ancora prima quando con mio cugino si andava all'università dove soli lì c era la rete e si prendevano dei giochi...
RispondiEliminaUsare correttamente bene la nuovissima tecnologia, senza farla diventare un feticcio bensì considerandola, per come essa è, e cioè semplicemente un mezzo "per conoscere", dato che LA CONOSCENZA E' IL VERO FINE da inseguire, è uno dei pochissimi regali utili che la modernità ci abbia regalato !
RispondiEliminaNè ci si deve meravigliare se solo trent' anni fà tutto questo NON esisteva : oggi come oggi, la raffinata tecnologia di un giorno fa ... è già superata da quella di domani, rendendo, questo rapidissimo alternarsi di apparecchi sempre migliori, i nostri preziosi cellulari, e/o webcam, e/o quant' altro mostriamo con orgoglio ai nostri amici ( e che ci è costato un occhio ) ... MERI OGGETTI OBSOLETI DA JETTA' AR SECCHJONE DE LA MONNEZZA !!! :-)
I dispositivi elettronici non hanno lo scopo della "conoscenza", per quello ci sono i libri.
EliminaHanno due invece due funzioni principali, strumento per produrre contenuti (es. progettare un pezzo meccanico con software di modellazione) e intrattenimento (es. riprodurre un film).
L'evoluzione contemporanea dei dispositivi elettronici di massa aumenta moltissimo, il più possibile, la seconda componente, cioè l'intrattenimento e progressivamente riduce la prima, cioè la produzione di contenuti.
Avviene con due modalità, da una parte la semplificazione dei dispositivi che ne "facilita l'uso" ma al tempo stesso ne limita lo "spessore" o la "profondità". Dall'altra il fatto che i dispositivi sono pensati per essere usati come "terminale di servizi", cioè non esistono se non come punto di accesso, fondamentalmente passivo, di funzioni erogate da una sorgente remota e centrale a cui tutti si collegano e da cui tutti dipendono (cosa che include sia le cose che si possono fare che le modalità con cui si fanno).
Per fare un esempio, i dispositivi elettronici contemporanei si spostano da "cinepresa" (strumento per produrre contenuti) a "televisione" (strumento con cui si accede previo abbonamento a contenuti distribuiti da terzi).
Internet non esiste come oggetto fisico. E' un insieme di "regole", più o meno labili, con cui si possono mettere in comunicazione dei dispositivi elettronici. Non a caso da sempre ci sono organismi che propongono di ritagliare delle "sotto-reti-locali" all'interno delle quali gestire la distribuzione dei contenuti ai soli abbonati e che siano solo parzialmente "permeabili" da/verso l'esterno attraverso Internet. Per chi vuole approfondire la tematica, cercare alla voce "network neutrality".