Gia che ci sei, vedi se riesci anche a farti dare indietro i soldi nostri che lo Stato ha devoluto alla causa della FIAT e del relativo sindacalismo, vedi alla voce privatizzare gli utili e collettivizzare le perdite, in cambio di voti. E mentre leggo che la FIAT sposta quartier generale e sede legale in altre nazioni dove c'è un regime fiscale molto più favorevole, mi tocca ascoltare su Radio24 l'ennesimo genio della "sinistra" che inneggia allo Stato Sociale, ad ogni costo. Per non parlare del mitico Landini, da più parti candidato al Ministero del Lavoro, che in TV sosteneva come lo Stato dovesse finanziare la ricerca, sviluppo e produzione dell'auto elettrica, per mantenere i "livelli occupazionali" nelle fabbriche della holding di cui sopra.
Sono noioso perché batto sempre gli stessi tasti? Certamente.
E' inutile far finta, come i caporioni pubblici, che non ce ne importa nulla delle fabbriche, tanto possiamo comprare tutto dall'estero. Intanto con la deindustrializzazione ormai irreversibile, finiranno tutte le entrate che il governo arraffa direttamente dalle buste paga e dovrà stampare sempre più BTP per continuare ad elargire stipendi favolosi ai suoi sostenitori. I BTP ormai li comprano solo le banche e siccome rendono mediamente un misero 1,5 % con il quale di certo le banche non possono sopravvivere, allora poi dobbiamo assistere ai regali come quello di ieri da 7,5 miliardi che i veri caporioni (quelli che sanno da dove vengono i loro emolumenti) hanno difeso a furia di schiaffoni contro quelli che i media definiscono imbecilli che vorrebbero far pagare la imu al nostro amato ma immaginifico bobbolo
Che palle però con la vecchia storia dello "operaio" e del "padrone" che glielo mette in quel posto. La attualità dimostra che non esiste niente che obblighi uno ad avere a che fare con l'altro. Nessuno è costretto col fucile puntato a lavorare per Marchionne e Marchionne di sicuro non è costretto ad avere a che fare con gli operai italiani. Ecco perché gli operai italiani si rivolgono alle "istituzioni" perché diano a Marchionne un incentivo. Peccato che questo incentivo si traduca poi in un danno collettivo.
Beh diciamo che lo sfruttamento dei lavoratori in molti casi non è affatto un'idea astratta e, non sarà un fucile puntato che obbliga qualcuno a lavorare per Marchionne quanto l'assenza di altre valide alternative per chi vuole avere un lavoro per campare...
Spiegami meglio il concetto di "assenza di altre valide alternative". Il 90% delle aziende italiane, col il relativo PIL, ha meno di 16 dipendenti. Quindi tutte la retorica marxista-leninista-sindacale-operaista è limitata all'impiego pubblico e alla minoranza di aziende medie e grandi, con tutta la corte dei miracoli che ci gira attorno. Il risultato qual'è? Che di quel 90% di Italiani per i quali non esiste rappresentanza politica o sindacale e quindi non esistono tutele non interessa a nessuno, solo lasciati a se stessi e alla loro capacità di arrangiarsi, contrattando e mediando in proprio. Mentre sul restante 10% è costruito tutto uno scenario di cartapesta che varia tra scene di filande ottocentesche, miniere di carbone sotto i monti Urali acciaierie futuriste. Che nasconde un agire concreto di assistenzialismo eterodiretto, cioè cassa integrazione infinita, prepensionamenti, intervento dello Stato sia nella veste di socio/imprenditore che di "amico di famiglia", eccetera eccetera.
Il solito cumulo di balle. Una nazione fondata sulle balle, altro che lavoro.
E oltre al fatto che la retorica operaista riguarda solo una minoranza esigua dei lavoratori, mi piacerebbe sapere se è peggio lavorare per Marchionne-il-mostro piuttosto che in un call center anonimo della periferia, che nessuno sa nemmeno che esiste, in assenza di qualsiasi tutela, col contratto "atipico" e 7-800 euro al mese quando va bene. Per non parlare di tutti gli stranieri che ufficialmente "fanno i lavori che gli Italiani non vogliono fare" ma che in realtà lavorano in nero, in tutto o in parte e mangiano l'amianto.
Obiettivamente geniale!
RispondiEliminaGia che ci sei, vedi se riesci anche a farti dare indietro i soldi nostri che lo Stato ha devoluto alla causa della FIAT e del relativo sindacalismo, vedi alla voce privatizzare gli utili e collettivizzare le perdite, in cambio di voti. E mentre leggo che la FIAT sposta quartier generale e sede legale in altre nazioni dove c'è un regime fiscale molto più favorevole, mi tocca ascoltare su Radio24 l'ennesimo genio della "sinistra" che inneggia allo Stato Sociale, ad ogni costo. Per non parlare del mitico Landini, da più parti candidato al Ministero del Lavoro, che in TV sosteneva come lo Stato dovesse finanziare la ricerca, sviluppo e produzione dell'auto elettrica, per mantenere i "livelli occupazionali" nelle fabbriche della holding di cui sopra.
RispondiEliminaSono noioso perché batto sempre gli stessi tasti? Certamente.
In nome della par condicio e delle bla bla bla bla, pretendo un logo anche per noi femmine. Altrimenti non compreremo mai più un'auto ex Fiat.
RispondiEliminaTranquilla farà il ramo Chrysler Automobiles Zelantemente Zincate Operosamente :-)
EliminaPiù probabilmente, l'esimio dott. Marchionne avrà pensato di offrire al pubblico femminile la "Fiat Automobiles Very Attractive" (F.A.V.A.)!
EliminaE' inutile far finta, come i caporioni pubblici, che non ce ne importa nulla delle fabbriche, tanto possiamo comprare tutto dall'estero.
RispondiEliminaIntanto con la deindustrializzazione ormai irreversibile, finiranno tutte le entrate che il governo arraffa direttamente dalle buste paga e dovrà stampare sempre più BTP per continuare ad elargire stipendi favolosi ai suoi sostenitori.
I BTP ormai li comprano solo le banche e siccome rendono mediamente un misero 1,5 % con il quale di certo le banche non possono sopravvivere, allora poi dobbiamo assistere ai regali come quello di ieri da 7,5 miliardi che i veri caporioni (quelli che sanno da dove vengono i loro emolumenti) hanno difeso a furia di schiaffoni contro quelli che i media definiscono imbecilli che vorrebbero far pagare la imu al nostro amato ma immaginifico bobbolo
in questa maniera venderebbe sicuramente...
RispondiEliminadevona vaerci pensato pure loro al nome FICA, ma di solito Marchionne lo mette agli operai in tutt'altro posto
RispondiEliminaChe palle però con la vecchia storia dello "operaio" e del "padrone" che glielo mette in quel posto. La attualità dimostra che non esiste niente che obblighi uno ad avere a che fare con l'altro. Nessuno è costretto col fucile puntato a lavorare per Marchionne e Marchionne di sicuro non è costretto ad avere a che fare con gli operai italiani. Ecco perché gli operai italiani si rivolgono alle "istituzioni" perché diano a Marchionne un incentivo. Peccato che questo incentivo si traduca poi in un danno collettivo.
EliminaBeh diciamo che lo sfruttamento dei lavoratori in molti casi non è affatto un'idea astratta e, non sarà un fucile puntato che obbliga qualcuno a lavorare per Marchionne quanto l'assenza di altre valide alternative per chi vuole avere un lavoro per campare...
EliminaSpiegami meglio il concetto di "assenza di altre valide alternative".
EliminaIl 90% delle aziende italiane, col il relativo PIL, ha meno di 16 dipendenti. Quindi tutte la retorica marxista-leninista-sindacale-operaista è limitata all'impiego pubblico e alla minoranza di aziende medie e grandi, con tutta la corte dei miracoli che ci gira attorno.
Il risultato qual'è?
Che di quel 90% di Italiani per i quali non esiste rappresentanza politica o sindacale e quindi non esistono tutele non interessa a nessuno, solo lasciati a se stessi e alla loro capacità di arrangiarsi, contrattando e mediando in proprio.
Mentre sul restante 10% è costruito tutto uno scenario di cartapesta che varia tra scene di filande ottocentesche, miniere di carbone sotto i monti Urali acciaierie futuriste. Che nasconde un agire concreto di assistenzialismo eterodiretto, cioè cassa integrazione infinita, prepensionamenti, intervento dello Stato sia nella veste di socio/imprenditore che di "amico di famiglia", eccetera eccetera.
Il solito cumulo di balle. Una nazione fondata sulle balle, altro che lavoro.
E oltre al fatto che la retorica operaista riguarda solo una minoranza esigua dei lavoratori, mi piacerebbe sapere se è peggio lavorare per Marchionne-il-mostro piuttosto che in un call center anonimo della periferia, che nessuno sa nemmeno che esiste, in assenza di qualsiasi tutela, col contratto "atipico" e 7-800 euro al mese quando va bene. Per non parlare di tutti gli stranieri che ufficialmente "fanno i lavori che gli Italiani non vogliono fare" ma che in realtà lavorano in nero, in tutto o in parte e mangiano l'amianto.
Elimina:-))))
RispondiEliminaFantastico!
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