mercoledì 7 giugno 2017

Niente corsa e niente bici in Porto Vecchio

Con l'apertura del Porto Vecchio dopo decenni di abbandono ed incuria, si sperava in qualcosa di positivo per la città.

Qual è invece l'ultima trovata del Comune di Trieste? Aprire al pubblico la zona più distante dalla città ma bloccare il transito su metà del percorso. E non solo alle auto che, tutto sommato, hanno già Viale Miramare per transitare. No, lo vogliono chiudere anche ai runner ed ai ciclisti!



Una scelta assurda, visti tutti i proclami dell'Amministrazione sulla mobilità sostenibile, la creazione di nuove piste ciclabili, ecc... 

Creano piste ciclabili (progettate da schifo) dove non servono, mentre le strade che già esistono adatte alle bici perché prive di traffico, le chiudono! E non si sa bene nemmeno il perché...

La zona tra l'altro non è delle meglio frequentate, con molti vagabondi, profughi in attesa di asilo, spacciatori, ecc... Avere un costante passaggio di runner e ciclisti comunque garantiva una certa forma di "controllo". Togliere le persone normali da quella zona vuol dire lasciarla completamente in mano agli sbandati. 

Se sono questi i grandi progetti di rivalutazione del Porto Vecchio siamo davvero a posto...

Aggiornamento: Il Sindaco, evidentemente in seguito alle numerose rimostranze dei cittadini, ha affermato che nessuno farà multe ai runner (e, spero, nemmeno ai ciclisti)... Staremo a vedere
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lunedì 5 giugno 2017

Il permissivismo senza limiti

Ultimamente confondiamo sempre di più il giusto desiderio di libertà con il permissivismo senza limiti. Essere liberi da eccessive costrizioni, da censure, da controlli invasivi da parte di organi statali della nostra sfera privata, è cosa giusta. Però quando lo Stato (sotto forma di polizia, magistratura, politica) chiude non uno ma entrambi gli occhi su palesi violazioni delle regole che esso stesso ha emanato, la Società va a rotoli.

E gli esempi sono innumerevoli: divieto di vendere alcoolici e bibite in bottiglie di vetro durante manifestazioni pubbliche ma poi tolleri gli abusivi che lo fanno. E vediamo il disastro che è successo a Torino dove la maggior parte dei feriti sono stati provocati dai cocci di vetro sparsi per terra durante il fuggi-fuggi.
Limiti di velocità infranti (e non di pochi km/h in più ma di svariate decine) e poi, quando capita l'incidente, l'unica cosa che sanno fare i politici è diminuire ancora gli stessi limiti, non di fare rispettare quelli attuali.
Idem con tante altre regole e leggi che alla fine sono solo sulla carta ma non c'è nessuno che le faccia rispettare. E, ad ogni evento che scuote l'opinione pubblica, non seguono maggiori controlli ma solo un aumento inutile e spesso eccessivo delle pene, pene che ovviamente restano solo sulla carta. 

Non servono sanzioni smisurate (tipo multe da 10.000 euro per writers, o da 500 euro per chi fa la pipì per strada), servirebbero sanzioni ragionevoli abbinate alla certezza di doverle pagare quando si sgarra.
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