mercoledì 8 maggio 2013

Londra sotto...

«Ma non sembrano tutti uguali questi tunnel?» chiese Richard «Come si fa a capire qual è l'uno e qual è l'altro?»
«Non si capisce» disse il Marchese. «Infatti ci siamo irrimediabilmente persi. Non ci troveranno mai più. Tra un paio di giorni ci uccideremo a vicenda per procurarci il cibo.»
«Sul serio?»
«No.»

[Nessun Dove - Neil Gaiman]

In 150 anni di storia la metropolitana di Londra è diventata una vera ragnatela sotterranea di gallerie, passaggi, stazioni e cunicoli di servizio.

Ma non tutto quello che è stato creato negli anni continua a venir utilizzato: esistono ben 18 stazioni in disuso e "quasi" inaccessibili al pubblico.


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Aldwich Station (foto dal sito http://www.silentuk.com/)

Alcuni "urban explorers" della London Consolidation Crew, sfidando i divieti e le numerosissime telecamere di sicurezza, sono scesi ad esplorare queste antiche stazioni dove quasi tutto è rimasto congelato nel tempo.


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Brompton Road Station (foto dal sito http://www.silentuk.com/)

Un viaggio alla riscoperta di luoghi dimenticati sicuramente emozionante come lo dimostrano questi video...



Ora qualcuno vorrebbe riutilizzare queste vecchie stazioni a scopi turistici. Certo il vantaggio sarebbe di rendere nuovamente accessibili a tutti questi posti ma sicuramente si perderebbe quell'atmosfera di mistero post-apocalisse che ora li avvolge...
.

12 commenti:

  1. purtroppo non ho incontrato il Marchese de Carabas, ma penso di aver scovato Lear a suonare nella metro.
    La gigantesca città che vive sotto Londra è qualcosa di magico, inquietante e misterioso. Sembra davvero di poter scivolare da un momento all'altro tra le fenditure di un altro mondo. By the way... mind the gap!

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    1. Da quando anni fa ho letto Nessun Dove, Londra la guardo con un occhio diverso ;-)

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  2. occorre un buon senso dell'orientamento e una bussola per avventurarsi alla scoperta di queste "città sotterranee"

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    1. Sicuramente non è una cosa da prendere alla leggera anche perchè molti vecchi percorsi possono essere bloccati, murati o semplicemente ostruiti...

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  3. si potrebbero cedere ai privati e farne delle fungaie

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    1. Sai che leggevo che uno dei problemi dell'esplorazione di quei tunnel abbandonati e non più ventilati è la presenza massiccia di amianto? Non so quanto buoni sarebbero quei funghi :-)

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  4. Se ci sono le lampade che funzionano significa che non sono del tutto abbandonati ma che periodicamente sono ispezionati. In Italia nel giro di sei mesi sarebbero delle discariche come i cunicoli sotto Napoli.

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    1. Non sono tutti così: ci sono stazioni chiuse da decenni che non sono più illuminate (come si vede anche nei filmati). E comunque non si può fare il confronto fra Napoli e Londra: differente modo di pensare degli abitanti e, soprattutto, differente presenza dello Stato.

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    2. Lo Stato siamo noi.
      Non esiste nessun livello metafisico da cui questa entità superiore "Stato" interviene nelle nostre vite.

      Traduco: se qui dove abito io, cittadina abitata in prevalenza da Pugliesi di San Severo di Foggia e da Siciliani di Mazarino, improvvisamente il Comune smettesse di raccogliere i rifiuti, nel giro di una settimana si scatenerebbe l'apocalisse, in due direzioni probabili, la prima che i cittadini si organizzerebbero in proprio per assegnare l'incarico ad una ditta o un consorzio, la seconda che darebbero l'assalto agli uffici comunali. Questo altro non è che il normale funzionamento del "Comune" nel senso originario della parola.

      Wikipedia recita:
      "Nella maggior parte degli ordinamenti di diritto positivo occidentali il comune è il centro della vita di relazione dell'individuo, dal momento che il suo territorio coincide quasi sempre con quello di un centro abitato (città o borgo), più le campagne circostanti, con le eventuali case sparse, ed eventuali nuclei o centri abitati strettamente interdipendenti, o che si presumono tali, con il nucleo abitativo principale (che possono godere di particolari forme di partecipazione: vedi ad esempio per l'Italia le frazioni). Questa caratteristica, sulla spinta delle esigenze di autonomia manifestatesi per prime in epoca medievale, in Italia settentrionale, ha portato alla concessione alle città, e poi al conferimento di diritto, di particolari forme di autonomia amministrativa, organizzativa e in alcuni casi politica (negli Stati Uniti d'America, ad esempio, i comuni legiferano)."

      I Londinesi non ci devono insegnare niente. Piuttosto bisogna chiederci come mai in Italia, specie in certe aree, si è perso il concetto di appartenenza ad una Polis e di CITTADINANZA, da cui discendono necessariamente i diritti e i doveri.

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    3. Siamo sempre al "cui prodest".

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  5. Mi son segnato il libro,magari me lo leggo a Londra

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    1. E' un libro bellissimo. E leggerlo a Londra è l'ideale anche perchè poi puoi passare in molti posti descritti nel libro... (non tutti se non vuoi incontrare Mr. Croup e Mr. Vandemar ;-)

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