lunedì 18 marzo 2013

L'immunità diplomatica violata

Di tutta la vicenda dei Marò, gestita malissimo sia dall'Italia che dall'India, la cosa che trovo davvero gravissima è la revoca dell'immunità diplomatica al nostro ambasciatore!

L'immunita diplomatica è una delle più antiche norme internazionali, disciplinata dalla Convenzione di Vienna del 1961 a cui aderisce anche l'India.

Per quanto grave sia la situazione, l'immunità diplomatica agli ambasciatori deve sempre venir riconosciuta. Perfino in caso di dichiarazione di guerra normalmente gli ambasciatori stranieri vengono semplicemente espulsi.

Revocare l'immunità ad un ambasciatore equivale di fatto a non avergliela mai accordata.

Mi stupisce che la UE e l'ONU non considerino la gravità dell'atto. Questo fatto rappresenta un precedente per cui l'India potrebbe tranquillamente violare l'immunità di qualsiasi ambasciatore straniero anche per fatti assolutamente banali.

Eppure nessuno interviene, anzi la UE proprio se ne lava le mani... Mi viene da domandarmi cosa serva a questo punto fare parte della UE e dell'ONU: solo per dover mandare nostri soldati in giro per il mondo a contribuire a "missioni di pace" di cui non ce ne frega nulla? E poi quando ci serve un minimo di aiuto tutti si defilano?

Aggiornamento 21/03/2013: alla fine, la Farnesina insieme con Monti e Terzi riesce a rendere ancora più penosa l'intera storia rimandando in India i due marò... Chissà se l'India ora accorderà di nuovo l'immunità al nostro ambasciatore.
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9 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo, Giulio. Questa faccenda mi sembra essere stata gestita in modo pessimo già dall'inizio. Ora non rammento, ma i nostri marò sono stati arrestati perché sono stati fatti scendere dalla nave? Oppure la polizia indiana è stata fatta salire a bordo e li ha arrestati lì, ovvero sul suolo italiano? Folle il comandante che lo ha permesso. E quello è stato il primo errore, cui si sono aggiunti - in cascata - gli altri.
    E detto sotto voce, sennò qualcuno mi (ci?) lincia, ora hanno fatto bene a non farli tornare: io l'avrei fatto già a Natale...

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    1. Si, ci sono stati innumerevoli errori:
      1) non filmare l'attacco e la reazione dei marò: possibile che non esistano telecamere a bordo di una nave per casi del genere?
      2) il capitano non doveva attraccare e non doveva far scendere i marò
      3) diplomazia italiana penosa nel gestire già dall'inizio l'intera questione.

      Poi trovo anche assurda l'enfasi della stampa indiana: i nostri sono subito stati fatti vedere come colpevoli e, soprattutto, l'incidente ha assunto proporzioni fuori da ogni logica.

      Non mi piace come l'Italia non ha onorato la promessa ma non vedo, a quel punto come potevano uscirne. Teniamo conto che qualsiasi altro stato (americani, inglesi, francesi, russi, ecc...) i propri militari se li sarebbero ripresi anche con la forza e non dopo 8-9 mesi...

      Ed ora la risposta dell'India continua ad essere assolutamente sproporzionata: non è che abbiamo mandato lì un commando a fargli fuori il presidente, ridimensioniamo un po' tutta la faccenda!

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  2. è un fatto gravissimo a cui si dovrebbe dare maggiore risalto.

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  3. Tutti si defilano... Sarà dovuto al fatto che è un economia in crescita e nessuno voglia rinunciare a buoni affari e chi se ne frega se si calpesta qualche diritto?

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  4. Io sono convinta che c'era un accordo tra il governo indiano e la farnesina per uscire dal problema dei marò, sono convinta che i due governi avevano concordato il ritorno definitivo dei due militati ma per non perdere la faccia l'india ha sequestrato l'ambasciatore italiano solo per una questione di soldi!

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  5. L'articolo 32, comma 3 della convenzione di Vienna vogliamo consoderarlo?

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  6. Purtroppo è una cosa che ho spesso pensato anch'io...

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  7. di questo passo credo che sarà inevitabile dichiarare guerra all'india

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