lunedì 28 marzo 2011

La fine del nucleare?

Uno dei reattori di Fukushima
A distanza di oltre 2 settimane dal disastroso terremoto in Giappone, la situazione alla centrale nucleare di Fukushima invece di migliorare sta peggiorando sempre di più.

Non è facile avere notizie sicure perchè ognuno fornisce informazioni e misurazioni della radioattività diverse. Nonostante tutto è impossibile nascondere ormai che la situazione non è affatto sotto controllo. L'incidente da un iniziale livello 4 ormai è considerato da quasi tutti come livello 7, il massimo possibile, lo stesso dell'incidente di Chernobyl.

Chernobyl
Certo, qui non c'è stata l'esplosione con l'enorme nuvola di polveri radioattive che Chernobyl aveva sparso per mezza Europa, ma questo non vuol dire che anche a Fukushima non si prospetti un futuro di "zona proibita" molto ampia e chissà quanti danni all'ambiente circostante ed alla popolazione locale.


Se già Chernobyl era stato un grosso colpo all'espansione delle centrali nucleari, Fukushima è molto probabile che sia ciò che ne decreterà il definitivo abbandono.

Già i risultati delle elezioni regionali tedesche del Baden-Wuttenberg con l'incredibile balzo in avanti dei Verdi danno un chiaro segnale di quali siano le preoccupazioni della gente.

Difficile pensare che si possa far finta di nulla e continuare a costruire centrali nucleari quando i rischi sono così alti e tutte le rassicurazione sull'efficacia delle misure di sicurezza continuano a venir smentite dai fatti.

A questo punto diventa un imperativo cercare altre fonti valide per produrre energia elettrica in maniera sicura e non inquinante. E non è un problema da poco perchè la fame energetica mondiale cresce molto velocemente: si parla di una domanda dalle 2 alle 4 volte quella attuale nell'arco di soli 40 anni.

Al momento ci sono ancora oltre 400 reattori nucleari in esercizio nel mondo ed una 60ina sono in costruzione e, solo in Europa, coprono circa il 30% della produzione totale di energia elettrica. 
Le centrali nucleari nel mondo

Chiudere improvvisamente tutto non è quindi possibile e sarà già dura solamente sostituire l'attuale produzione di energia tramite centrali nucleari con qualche altra forma di generazione senza contare la necessità di aumentare la produzione.

Questa credo che sia una delle più grosse sfide che attendono noi ed i nostri figli in questa prima metà del XXI Secolo. Cerchiamo di non affrontarla nel modo sbagliato...

9 commenti:

  1. guarda io sinceramente non ancora p'preso posizione'. certo occorre trovare subito nuove soluzioni con energie alternative... cmq quella cartina è inquietante...

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  2. @Paolo: guarda, io anni fa ero tendenzialmente favorevole al nucleare. Ora mi sto ricredendo parecchio, e non tanto per gli incidenti, quanto perchè comincio a credere veramente che sia antieconomico e fonte di innumerevoli problemi, in Italia in particolare, dove già un po' di spazzatura normale ci mette in crisi.
    Spero tanto che inventino presto un modo di gestire la fusione nucleare ed a quel punto dovremmo aver risolto i problemi.

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  3. La situazione mi sembra a dir poco complessa, dubito che in una ventina d'anni riusciremo mai a sostituire tutte le centrali e ad incrementare la produzione solo con l'ecosostenibile, ma la speranza è sempre l'ultima a morire...

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  4. E' una sfida in cui però ho come l'impressione che il peso delle nostre opinioni e, quando richiesto, dei nostri voti (vedi referendum 1987) non siano molto considerate.
    Il problema è senz'altro complesso, tuttavia incomincerò a preoccuparmi seriamente solo allorquando, una volta provate, le nuove tecnologie, TUTTE!, risulteranno non sufficienti o insicure.
    Ma questo mi sembra, almeno qui da noi, un passo ancora molto molto lontano. Speriamo che la "pausa di riflessione" porti consiglio... ;-)

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  5. Noi qui in Italia abbiamo grandi prospettive
    http://www.ecoblog.it/post/11875/fusione-a-freddo-i-video-dellesperimento-di-bologna

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  6. @Robba12 @Chit: Il problema maggiore è proprio il tempo: c'è necessità di produrre più energia e subito. E qualsiasi progetto su larga scala richiede un sacco di tempo.

    @Fra: mi sembra un po' una cosa alla "Wanna Marchi" ;-)

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  7. Purtroppo siamo in tremendo ritardo nella ricerca di fonti rinnovabili per la politica dissennata del passato.

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