lunedì 5 giugno 2017

Il permissivismo senza limiti

Ultimamente confondiamo sempre di più il giusto desiderio di libertà con il permissivismo senza limiti. Essere liberi da eccessive costrizioni, da censure, da controlli invasivi da parte di organi statali della nostra sfera privata, è cosa giusta. Però quando lo Stato (sotto forma di polizia, magistratura, politica) chiude non uno ma entrambi gli occhi su palesi violazioni delle regole che esso stesso ha emanato, la Società va a rotoli.

E gli esempi sono innumerevoli: divieto di vendere alcoolici e bibite in bottiglie di vetro durante manifestazioni pubbliche ma poi tolleri gli abusivi che lo fanno. E vediamo il disastro che è successo a Torino dove la maggior parte dei feriti sono stati provocati dai cocci di vetro sparsi per terra durante il fuggi-fuggi.
Limiti di velocità infranti (e non di pochi km/h in più ma di svariate decine) e poi, quando capita l'incidente, l'unica cosa che sanno fare i politici è diminuire ancora gli stessi limiti, non di fare rispettare quelli attuali.
Idem con tante altre regole e leggi che alla fine sono solo sulla carta ma non c'è nessuno che le faccia rispettare. E, ad ogni evento che scuote l'opinione pubblica, non seguono maggiori controlli ma solo un aumento inutile e spesso eccessivo delle pene, pene che ovviamente restano solo sulla carta. 

Non servono sanzioni smisurate (tipo multe da 10.000 euro per writers, o da 500 euro per chi fa la pipì per strada), servirebbero sanzioni ragionevoli abbinate alla certezza di doverle pagare quando si sgarra.
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11 commenti:

  1. Alla base di tutto c'è la necessità di un cambiamento culturale. Aspettarsi che la gente diventi educata solo per le sanzioni è una pia illusione. Cominciamo ad insegnare ai nostri figli l'importanza di non acquistare merce contraffatta, di non acquistare da venditori abusivi, di non acquistare da chi evade e a non evadere...C'è chi si lamenta di tutto questo ma poi gira con rolex falso al polso, la polo taroccata e all'idraulico chiede il conto senza fattura. Con un esempio del genere, i figli avranno innata la tendenza a infrangere le regole. Con questo materiale umano anche i migliori politici di questo mondo fallirebbero miseramente

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    1. Effettivamente la principale carenza degli italiani in particolare è il senso civico. Siamo individualisti all'eccesso e qualsiasi cosa che riguardi il bene comune automaticamente non ci riguarda, anzi...

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  2. Certezza della pena, senza la giustizia non esiste.

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  3. quando un detenuto nelle nostre carceri ci costa (A NOI contribuenti) dai 400 ai 500 euri al giorno, mi dici cosa e chi vuoi condannare?
    E' tuttta ipocrisia, cosa vuoi multare un vu cumprà od uno che vende bibite quando risulta nullatenente e senza fissa dimora, qui a roma il fenomeno è amplificato perché ci sono milioni di residenti ed il massimo che possono fare i vigili è la confisca della merce, da inventariare meticolosamente, chiudere in recipienti e caricare su un camion per portarli al deposito. Il camion costa e i sequestri non si fanno, è meglio fare la multa, nessuno la paga e tutto scorre.
    Gli incapienti, i nullatenenti possono permettersi di fregarsene dei codicicivili, purché non infrangano il penale ma solo nel caso di pene superiori ai tre anni. La verità è che i codici sono solo e soltanto ipocrisia allo stato puro per via del fatto che siamo evoluti, nel diritto romano gli incapienti colpevoli venivano ridotti in schiavitù, punto e basta

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    1. Eppure qualcosa si dovrebbe pur fare... Com'è che in altri stati europei (tanto per rimanere in zona) comunque non c'è questo lassismo, questo menefreghismo e questo permissivismo che c'è da noi?

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  4. Non lo so Giulio, io credo che ci sia un problema di fondo ovvero l'educazione della gente. Poi nello specifico i divieti di bere nei pressi delle partite lasciano il tempo che trovano, perché spesso le persona comprano lontano dai luoghi dove c'è il divieto.
    Io davvero credo che qualche generazione si sia dimenticata la parola educazione nelle cose da insegnare...
    un saluto

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    1. Come scrivevo sopra, davvero dovremmo ripartire dall'educazione civica. Da quel saper rapportarsi con la cosa pubblica e con le altre persone in modo meno individualista. Non è lo Stato che dovrebbe essere meno permissivo, dovremmo essere noi stessi ad essere meno permissivi nei nostri cattivi comportamenti. Per dire: prova a buttare una carta a terra in Italia e poi fallo in Svizzera. Da noi nessuno dice nulla, in Svizzera, se non è il poliziotto a multarti, sono già gli altri cittadini che ti fanno notare che la carta la devi raccogliere. Anche senza arrivare alla rigidità svizzera, almeno un po' più di senso civico da parte dei cittadini servirebbe.

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  5. Veramente le pene ci sono, solo che nessuno si preoccupa di farle rispettare. Nei rari casi in cui la pena venga effettivamente comminata, viene percepita dal condannato come una ingiustizia nei suoi confronti (cosa che in parte è vera se questa persona fa parte del 2-5% che deve scontarla quando il restante 95-98% la fa allegramente franca).

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  6. ......questa cappa di buonismo e di clericalismo ci sta asfissiando ...con due esse ?

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    1. Le due esse mi sa che rischieranno di tornare di moda proprio come ribellione ad un lassismo eccessivo... Corsi e ricorsi della storia. Purtroppo non impariamo mai

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