lunedì 26 ottobre 2015

TIM Oltre Frontiera

Le compagnie telefoniche in genere sono molto leste a pubblicizzare tariffe ed opzioni a loro convenienti facendole apparire come occasioni imperdibili per i loro gonzi clienti... Poi però ogni tanto si scopre che esistono anche delle promozioni assolutamente non pubblicizzate che invece sono davvero interessanti e convenienti.

Una di queste è TIM Oltre Frontiera. Ok, vale solo per chi abita in città molto vicine ai confini nazionali, però riguarda comunque una percentuale non proprio trascurabile di cittadini italiani. Questa promozione è attivabile unicamente presso centri TIM in quanto sul sito online non compare da nessuna parte. Sembrerebbe pure, ma non ho trovato modo di verificarlo, che sia attivabile solo nelle città a ridosso di un confine come ad esempio Trieste e non in città più distanti.

Fatto sta che questa promozione permette con 5€ al mese di avere 500 Mb di traffico roaming in tutta Europa e chiamate a 9 cent/min (ok, questo non è il massimo ma sempre meglio dei 16 cent/min della TIM In Viaggio Full). Per me che molto spesso passo oltre confine solo per una passeggiata od un giro in moto o bici, risulta ottima perchè mi permette di rimanere connesso potendo utilizzare servizi come Google Maps o Whatsapp esattamente come se rimanessi in Italia.

Sapevatelo... :-)
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martedì 6 ottobre 2015

Io sto con i dipendenti Air France

Su tutti i giornali si parla dei manager dell'Air France costretti alla fuga da dipendenti in sciopero che li avevano aggrediti. Negli articoli si legge che molte sono le critiche da tutti i fronti e che pure sui social network il pubblico si schiera contro i lavoratori in sciopero.

Ma io invece ho la netta impressione che fra la gente comune non ci sia tutta questa critica verso questa violenza. Guardiamo un po' negli ultimi 20 anni come si è allargata in tutta Europa la forbice tra gli stipendi ed i benefit dei dipendenti e quelli dei manager. Dipendenti sempre più sfruttati, soggetti a licenziamenti o comunque a subire tutti gli effetti negativi della crisi economica in atto a fronte di un management in continua crescita sia per numero di dirigenti che per retribuzioni che raggiungono livelli stratosferici. Manager che decidono tagli a personale e stipendi ma che mai pagano per le decisioni (prese da loro) che hanno portato le aziende alla crisi. Anche quando un manager è costretto a dimettersi davanti all'evidenza inconfutabile di aver causato un danno enorme alla sua azienda, viene comunque premiato con buonuscite incredibili (vedi i 60 milioni a Winterkorn dopo lo scandalo delle emissioni truccate di molti modelli Volkswagen ma di esempi simili potrei farne a decine). 

A questo punto come criticare la ribellione di dipendenti che vedono i loro capi che hanno causato la crisi dell'azienda, non solo continuare a guadagnare 100-200-300 volte il loro stipendio ma pure decidere di rovinare le loro vite licenziandoli. Mi stupisce anzi che queste manifestazioni violente siano così circoscritte e, per il momento, si verifichino solo in Francia e non anche nel resto dell'Europa.

C'è una vecchia barzelletta su italiani e giapponesi che ormai potrebbe essere estesa anche a parecchi altri popoli europei: fa ridere ma purtroppo è solo la realtà.

"Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.

Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro. Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra.

Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema. Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano. In questa situazione di crisi il management diede una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.

Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c'erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare. Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi. Inoltre si introdusse una serie di punti per ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità.

L'anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri. La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato. La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.

Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova canoa."
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