martedì 14 aprile 2015

Le vette del politically correct

Leggo certe notizie e penso che davvero ormai non ci sia comportamento che non possa venir in qualche modo criticato come: sessista, omofobo, misogino, razzista, antisemita, negazionista, fascista, e chi più ne ha più ne metta...


Se anche Hamilton nella gioia della vittoria, dopo aver bagnato con lo spumante se stesso, i colleghi e gli spettatori sotto il palco, ne spruzza un po' addosso alle hostess che sono sul podio insieme a lui, dobbiamo definirlo un gesto sessista? E se Hamilton fosse gay come verrebbe considerato il gesto?

Che poi discutiamo di sessismo per un gesto banale quando il mondo dei motori da sempre è stato infarcito di donne carine più o meno svestite piazzate lì come soprammobili e arredamento. Come dovrebbe essere definita questa abitudine?

Dai, qua stiamo davvero sprofondando nell'assurdo...
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4 commenti:

  1. Hamilton è stato maleducato. Punto.
    Però bisogna ammantare tutto di un qualcosa di più, altrimenti la gente non legge la notizia, ma solo i titoli.

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    1. Mah, maleducato... Se guardi tutte le foto era la solita festa di fine gara: i piloti stappano lo spumante e lavano chiunque sia a tiro... Poi la foto cattura un attimo particolare in cui Hamilton sembra il bambino cattivo che disturba una studentessa che sta preparando la tesi di laurea. Ma non è proprio così il contesto

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  2. sono le solite frasi dei radical check che per non dire classista dicono sessista e chi capisce il loro linguaggio non si stupisce.
    E' chiaro che un miliardario non può nè deve permettersi di schizzare liquidi dal misero costo di E100 e passa la litro sulla faccia dei morti di fame che con quei soldi ci manderebbero a scuola un loro figliolo ed invece lo devono mandare in strada.

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  3. diciamo che nell'orecchio nn deve fare decisamente piacere! :-)

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