sabato 29 ottobre 2011

Un mondo che si restringe

Cercando a Cambridge dove andrà Alessia in vacanza con la scuola, mi è venuto da riflettere quanto è cambiato il mondo in soli 25 anni.

Nel 1987 ero andato 8 mesi per studio proprio a Cambridge. Partito da Venezia con l'aereo, avevo solo un indirizzo in tasca dove recarmi. Con un po' di traversie, cambiando diversi mezzi e chiedendo in giro informazioni, ero arrivato a destinazione.



Per 8 mesi avevo vissuto presso una signora che mi ospitava ed ogni giorno andavo a scuola e poi la sera in giro per i pub di Cambridge.

I contatti con la mia famiglia e con la mia ragazza (ora mia moglie) li tenevo unicamente con rare telefonate da una cabina telefonica (costavano un sacco) e tante lettere e bigliettini spediti per posta. C'era veramente la sensazione di essere lontani da casa.

Ora, dopo soli 25 anni, mi ritrovo a poter vedere tramite Street View proprio la casa dove abitavo. 


Con cellulari, smartphones ed internet adesso avrei potuto sentire e vedere i miei e la mia ragazza ogni giorno come se fossimo nella stessa città, tramite Facebook avrei potuto facilmente mantere belle amicizie fatte con ragazzi di tutto il mondo conosciuti laggiù. Con alcuni avevo tentato di scrivermi per posta ma non è la stessa cosa e non è durato più di qualche anno al massimo...

A ripensarci non so decidermi se il mondo era meglio ora o allora... Certo ora avrei più amici sparsi per il mondo con cui tenermi in contatto e magari poter rivedere durante qualche viaggio, sarebbe stato meno pesante il distacco dalla mia ragazza e dalla mia famiglia. Ma sarebbe sicuramente mancata quella sensazione di avventura, di trovarsi veramente lontano da casa davanti a cose e sfide nuove dovendo cavarsela da soli senza un supporto comunicativo continuamente a portata di mano...

Un mondo più grande.
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17 commenti:

  1. un mondo che si restringe?
    no, che si allarga!
    e l'avventura c'è sempre, perché alla fine scopri posti nuovi che se non vedi dal vero non potrai mai dire di averli conosciuti e anche le amicizie che fai, la rete ti aiuterà a mantenerle più facilmente.
    poi ci sono gli amici che devono diventare da virtuali a carne e ossa ma quella è un'altra storia....(ci riusciremo!)

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  2. Ho fatto pensieri simili quest'estate quando mia figlia è volata in Egitto per lavoro. Ci vedevamo ogni sera con skype e le distanze sembravano veramente annullate. Il lato positivo è che il vedersi negli occhi è una trasmissione di emozioni che con il telefono, o via email, diventa impossibile. Il lato negativo è, come dici tu, il non totale distacco, quello che in qualche modo aiuta a crescere. Valutiamo più i lati positivi comunque, dai!

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  3. io credo che la cosa migliore sia vedere i lati positivi di entrambi i periodi. certo è che una volta era una gran bella avventura... ma volendo la si può fare anche oggi!

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  4. @Mauro: si, prima o poi dobbiamo riuscirci :-)

    @Angelo: per un genitore la tecnologia attuale è senz'altro più rassicurante :-)

    @Perlinavichinga: si, si può fare anche oggi... Basta andare in posti non ancora raggiunti dal "progresso" :-) E ti assicuro che a volte è una grossa tentazione :-)

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  5. Eppure sono sempre e solo le nostre emozioni a fare del mondo un luogo immenso, sconfinato, oppure un'angusta prigione.

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  6. @Presidente: ovviamente! La realtà è soggettiva :-)

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  7. in fondo ci siamo sempre 'arrangiati' (senza accorgercene). e così continueremo con nuovi mezzi.

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  8. oramai le cabine telefoniche non esistono più e la tecnologia va avanti
    noi ne abbiamo vissuti di cambiamenti
    magari tra mille anni vorrebbero morire per la troppa noia ma non ci riusciranno perchè totalmente autoriclonanti

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  9. Che carina la casetta. Certo che trovare posto per l'automobile dev'essere un'impresa da quelle parti. Buon viaggio ad Alessia! :)

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  10. @Paolo: e magari tra 20 anni ci domanderemo come facevamo senza l'interfaccia cerebrale... :-)

    @Fra: eh, i giovani presto neanche sapranno cosa erano le cabine telefoniche...

    @Matteo: quella volta non c'erano problemi di percheggio, trovavi sempre posta. Io comunque giravo in bici,

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  11. E' verissimo quello che dici. Io però sono convinto che per questo tipo di esperienze sia fondamentale staccarsi il più possibile da "casa" e dalla realtà che si vive quotidianamente, proprio per vivere a pieno una situazione completamente nuova e diversa che ci mette alla prova.

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  12. @SignorPonza: sono convinto pure io che serva a tutti vivere un periodo lontano da casa. Ma veramente lontano (non tanto fisicamente quanto mollando tutti i legami soliti ed affrontando nuove sfide senza parenti ed amici pronti ad intervenire)

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  13. Non so se fosse meglio o peggio, sicuramente era diverso e senza tutti queste 'tecnologie' (spesso di varia e dubbia utilità) si era giocoforza obbligati ad aguzzare l'ingenio e svegliarsi se si voleva sopravvivere. Senza dimenticare il fatto che quando prendevi carta e penna per scrivere a qualcuno era perchè a quella persona tenevi veramente perchè scrivere era comunque una fatica e non esisteva il copia-e-incolla.
    Oggi molti pensano che tutto si risolva con un 'click' e spesso credo sia proprio questo che li spiazza quando si trovano nella vita, quella vera, magari in posti e luoghi lontani.

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  14. Il discorso è di un mondo sempre più nomade, sia in senso fisico che psichico, che si dà i mezzi per tenersi in contatto.

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  15. mandala in America e, tra connessioni che saltano, telefoni europei che non funzionano e fuso orario di una diecina di ore, vedrai che ti senti come una volta (o almeno a me è capitato così) .D

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  16. @Chit: sicuramente si era spronati ad essere più attivi. Per quanto riguarda però il mantenere amicizie a distanza, anche con tutta la più buona volontà, con carta e penna non è così facile e soprattutto così efficace rispetto ad internet dove l'esperienza è veloce, multimediale e molto più coinvolgente/realistica.

    @Alberto: mezzi che però tolgono un po' del sapore di avventura agli spostamenti "normali". Per avere quell'avventura oggi bisogna spingersi un po' più in là...

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  17. @Fra: in America, soprattutto se eviti le grosse città sulle coste, penso che puoi veramente trovarti a vivere un po' l'avventura :-) E' una delle mete per i prossimi viaggi!

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